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La settimana

La settimana XXVI

1) Cosa faranno ora i taliban
http://www.internazionale.it/notizie/laurent-marchand/2021/08/19/taliban-olivier-roy

Articolo pubblicato su Ouest-Francetraduzione di Federico Ferrone.

Grande specialista di islam, Olivier Roy ritiene che i taliban si siano politicamente evoluti e ora cerchino prima di tutto un riconoscimento internazionale. In questa lunga intervista, il politologo esprime il suo punto di vista sulla strategia e la posta in gioco della loro recente presa del potere.

2) Il ritorno dei taliban avrà ripercussioni su tutto il Medio Oriente
http://www.internazionale.it/opinione/tony-walker/2021/08/17/taliban-medio-oriente

Articolo pubblicato da The Conversation, traduzione di Francesco De Lellis.

Dopo la caduta di Kabul e il frettoloso ritiro statunitense da un paese in cui Washington ha sperperato mille miliardi di dollari, la domanda resta: cosa succederà ora in Medio Oriente?
È una domanda che interessa un’area estesa, che va dal Marocco al Pakistan, dalla Turchia fino al golfo Persico, attraverso il Corno d’Africa.
Ogni angolo del Medio Oriente e del Nordafrica sarà toccato in qualche modo dal fallimento dell’autorità statunitense in Afghanistan, la guerra più lunga nella storia del paese.

3) Voi avete creato il caos, noi donne resisteremo
http://ilmanifesto.it/voi-avete-creato-il-caos-noi-donne-resisteremo

Intervista a una delle attiviste di Rawa, la storica Associazione rivoluzionaria delle afghane fondata nel 1977: «È un macabro scherzo sostenere che democrazia e diritti di genere fossero gli obiettivi degli Usa e della Nato. La mentalità dei taliban non è cambiata e non cambierà mai. Continueremo a lottare per un Afghanistan libero indipendente, laico, democratico e giusto»

4) La valle del Panshir si prepara a resistere ai Talebani: era già successo negli anni '90
http://www.globalist.it/world/2021/08/17/la-valle-del-panshir-si-prepara-a-resistere-ai-talebani-era-gia-successo-negli-anni-90-2085869.html

La valle, nel nord-est dell'Afghanistan, si riunisce attorno ad Ahmad Massoud, figlio dello storico comandante che tenne sotto scacco i sovietici prima e gli studenti coranici poi.

5) Vent'anni di guerra in Afghanistan
http://www.internazionale.it/video/2021/07/29/afghanistan-guerra-stati-uniti

“Pensavo che la guerra sarebbe finita molto prima, ma non è successo”, dice nel video Massoud Hossaini, fotoreporter vincitore di un premio Pulitzer. “Sono stato ferito undici volte. Quando esco vedo la guerra, quando dormo vedo la guerra. La mia mente è distrutta” [...].
Nel video del Financial Times alcuni afgani raccontano l’impatto del conflitto sulle loro vite, le speranze di cambiamento e le paure che il paese sprofondi nella violenza e nel caos, mentre le truppe americane si ritirano e i taliban guadagnano rapidamente terreno.

6) L’Afghanistan negli anni Sessanta
http://www.ilpost.it/2014/11/20/afghanistan-anni-60-foto

Le fotografie scattate da un professore americano che insegnò per due anni a Kabul mostrano un paese molto diverso da quello a cui siamo abituati

Foto di Bill Podlich, tratta dallo stesso link
Foto di Bill Podlich, tratta dallo stesso link

7) A caccia di terre rare. Perché alla Cina interessa tanto l’Afghanistan
http://www.huffingtonpost.it/entry/meno-elmetti-piu-caschetti-perche-alla-cina-interessa-tanto-lafghanistan_it_611d0c5ee4b0e5b5d8e53c91

L'articolo sposta temporaneamente i riflettori dal'Afghanistan alla Cina, e poi di nuovo viceversa, portando l'attenzione sugli interessi economici che la seconda nutre nei confronti della prima, utili - tra le altre - a capire alcuni aspetti generali delle questioni medio-orientali.

I Talebani stanno seduti un trilione di dollari di patrimonio minerario, vitale per la contesa economica e tecnologica globale)

8) La fuga da Kabul apre una nuova crisi umanitaria
http://www.internazionale.it/notizie/2021/08/20/kabul-crisi-umanitaria

Articolo pubblicato dall’Economist, traduzione di Francesco De Lellis.

Il caos era prevedibile. Per settimane i voli in partenza da Kabul sono stati pieni zeppi di stranieri e di quegli afgani abbastanza fortunati da avere passaporti, visti e denaro [...]. L’aeroporto al momento è l’unica area di Kabul che non è controllata dai miliziani, ma è difesa da migliaia di soldati statunitensi e altre truppe straniere, molti arrivati in volo appositamente per le operazioni di trasferimento. Gli americani hanno preso il controllo del traffico aereo e i loro Boeing C-17 hanno cominciato a partire stracarichi di profughi. Secondo il sito Defence One, uno di questi è atterrato in Qatar con 640 passeggeri, quasi un record. Il corpo senza vita di un afgano è stato trovato nel carrello di atterraggio di un C-17. Un’immagine mostrava famiglie intere accalcate in ogni spazio libero della stiva.