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Da un punto di vista squisitamente tecnico, non son bravo a scattare foto, è un dato oggettivo. È pur vero che non coltivo simili velleità, d'altronde.
Penso però che queste foto - le foto che seguono - siano comunque dotate di capacità evocative e narrative uniche nel loro genere. Raccontano una storia accaduta esattamente un'anno fa, forse meglio di quanto sarei capace di fare io con la mia penna. Cosa che comunque mi sono ripromesso di fare, e che prima o poi, con un po' di calma, farò. Nel frattempo, in fondo alle foto, trovate un video.

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Idomeni

Idomeni, giorno zero

 

Stiamo raggiungendo Bologna. Domani partiremo alla volta della Macedonia centrale, prima in aereo fino a Salonicco, da lì in poi in macchina, per arrivare a sera al campo profughi di Idomeni che ospita 10.000 tra siriani, curdi, iracheni e afgani, metà dei quali sono bambini e neonati. Per arrivare a quello che, in questi mesi così drammatici, potremmo correttamente definire come il nuovo confine del mondo. Almeno del mondo come lo conosciamo noi.

Avremmo potuto scegliere un giorno qualsiasi e invece, non casualmente, abbiamo scelto proprio domani per arrivare a Idomeni, il 25 aprile.

Senza pretese, senza voler azzardare  paragoni inopportuni, pensiamo che in fondo anche questa sia una forma di Resistenza: garantire la nostra presenza fisica in quel luogo di dolore, non solo per manifestare solidarietà nei confronti dei profughi che ne sono prigionieri; ma, come cittadini prima e militanti poi, per affermare che la nostra idea di Unione Europea è un'altra, diversa e opposta…

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La settimana

La settimana VII

1) Condanne a morte ed esecuzioni nel 2015
Qui trovate gli interessanti dati di Amnesty International, mentre qui c'è un'analisi del Post Internazionale.

Questo è invece un grafico interattivo: vi basta passarci sopra il mouse per visualizzare i dati.

Era dal 1989 che non veniva emesso un numero così alto di condanne a morte come nel 2015. Lo rivela il nuovo rapporto di Amnesty International sulla pena di morte, pubblicato il 6 aprile 2016. “Il 2015 è stato l’anno degli estremi: da un lato il più alto numero di esecuzioni in 25 anni, dall’altro per la prima volta il numero dei paesi abolizionisti supera quota cento”

Nel 2015 sono stati tre i paesi che da soli hanno eseguito quasi il 90 per cento delle pene capitali: l’Iran, il Pakistan e l’Arabia Saudita, rispettivamente 977, 326 e 158. Negli Stati Uniti sono state 28 le condanne a morte.  

2) Vado a lavorare in un campo profughi, Katsika
http://www.distantisaluti.com/vado-a-lavorare-in-un-campo-profughi-kats…

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