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Spezzoni del romanzo

Ho fissato il sole

«Da piccolo ho fissato intensamente il sole per alcuni secondi. Pur con la maturità di oggi, non saprei spiegare né come sia stato possibile, né perché l'abbia fatto, ma il danno causato alla retina si è rivelato fatalmente irreversibile e adesso la mia vista è velata da macchie nere.
Così i comportamenti umani possono distinguersi tra quelli puramente dettati dall'istinto e quelli mossi dall'esperienza e quindi dominati della razionalità.
Voi non potreste fissare il sole. Non dovreste avvertire il desiderio di fissarlo e anche se lo doveste incrociare e quello dovesse scivolare all'interno del vostro campo visivo, allora, per un riflesso quasi incondizionato, sentireste naturalmente lo stimolo a volgere altrove lo sguardo. Potremmo dire, per semplicità, che il vostro istinto, pur essendo lontano da un'onniscenza propria, possiede in sé molte risposte ad altrettante domande e che la vostra ragione non vi oppone resistenza, quando queste si dimostrano discretamente sufficienti.
In a…

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    Ne parlano tutti, se ne parla insistentemente da giorni. Tutti stanno scendendo in piazza, chi per dirsi a favore, chi per dirsi contrario. Sto ovviamente parlando dell'imminente referendum per l'abrogazione del divorzio, se non l'aveste capito.

    Per chi si fosse perso qualche passaggio: qualche anno fa, il 1° dicembre 1970, il governo ha introdotto il diritto al divorzio (legge 898/70, Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio), concedendo ai cittadini di esercitare questa pratica.
    Fortunatamente però, alcune forze politiche hanno saggiamente organizzato un referendum abrogativo, che si terrà fra qualche mese, il 12 e 13 maggio 1974. Essendo un referendum abrogativo, che si propone di cancellare una legge, votando "sì" si manifesta l'intenzione di abolire il diritto al divorzio, votando "no" di mantenere il diritto.

    Allora, vi voglio spiegare perché io sono l'abolizione del divorzio.

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    Poesie

    Senza titolo

    Domani sera salteremo giù dal molo
    nemmeno fossimo ancora sedicenni
    come bussasse un'altra, nuova estate
    manco l'avessimo, il tempo per perderci.

    Allora, uscendo dall'acqua, mi dirai:
    "pensarci ora, non l'avrei mai detto"
    e in quel buio, tornando alla battigia
    "levate le certezze, puntato l'ignoto".

    Ma vedi, più semplice di quel che diresti
    di foglia secca si veste solo la carne
    vento e pioggia non ti sono da prigione
    né conosce un altro padrone, il tempo.

    Viene il giorno. Alla luce della stanza
    che rende polvere anche questa chimera
    avverto il mio scomposto palpitìo
    del silenzio che avanza, l'unico eco.

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      Questo Paese ha bisogno di un family day. Sì, ce ne sarebbe veramente bisogno. Perché un family day sarebbe un'ottima occasione per parlare della famiglia, dei suoi problemi, dei suoi mille problemi, di tutti quei problemi che oggi le si parano davanti, insormontabili.
      Questo Paese ha bisogno di un family day, perché a proposito della famiglia c'è un'infinità di cose da dire alla politica e alla società.

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      Ecco, ora vorrei esprimere qualche parola più importante delle solite e pregherei di avere la vostra attenzione.

      Già in altre occasioni ho parlato di Sakine Cansiz (nome di battaglia Sara), una delle più grandi donne rivoluzionarie, forse la più grande, in occasione dell'uscita del libro che ha scritto tra il '96 e il '98 sulle montagne curde, Tutta la mia vita è stata una lotta.

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      Attualità

      Appunti sull'obiezione di coscienza

      Percentuali da capogiro, quelle che potete vedere in questa infografica (via Presa Diretta). Che in alcune realtà - come le regioni Basilicata e Molise o la città di Bolzano - tendono persino al 100%.

      Io sono ovviamente contrario all'obiezione di coscienza. Ma qui non entrerò nel merito della mia posizione specifica, perché qui possiamo anche supporre che l'obiezione sia legittima - ai soli fini del discorso, poi in un futuro articolo ci sarà magari la possibilità di approfondire la mia posizione riguardo la legittimità dell'obiezione.

      Dunque, come dicevamo, supponiamo che sia legittima.
      Qui però siamo di fronte a una realtà particolarmente grave e preoccupante: in Italia le donne non possono esercitare un proprio diritto (legge 194) e, di conseguenza, lo Stato risulta inadempiente, dal momento che riconosce un diritto, ma materialmente è lui stesso a ostacolarne materialmente l'esercizio (visto che, essendo il servizio sanitario è pubblico, lo Stato è lo stesso soggetto ch…

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      Medio-Oriente

      Islam tra burqa e hijab

      Il ‎burqa è stato imposto dal regime talebano in Afghanistan. I talebani sono dei sunniti fondamentalisti e non sono assolutamente rappresentativi di tutto l'Islam, così come la realtà afgana non è rappresentativa di tutta la regione medio-orientale. 

      Nella cultura islamica è invece diffuso l'utilizzo dello hijab. Lo hijab non ha nulla a che vedere con il burqa: è un copricapo e lascia completamente scoperto il viso. Quando si parla di "velo islamico" ci si riferisce a questa tipologia o ad assimilabili (ad esempio, l'al-Amira, che non compare nella figura sopra, ma pressoché simile).
      Bisognerà precisare che, al di là delle opinioni, oggettivamente il velo islamico non pone problemi relativi all'identificazione legale della persona e chi continua ad affermare il contrario è in malafede. Invece, a proposito del burqa è certamente così.

      La questione relativa all'obbligatorietà del velo è molto controversa e complessa e pertanto non la andrò a toccare qui.
      Io semplicemente mi…

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      Diario di bordo

      Italia C2C: racconto fotografico del viaggio

      Anni fa ero a passeggio per Assisi. Dopo il giro di rito, entro in una libreria del centro, così suggestiva e curata che decido tassativamente di acquistare un libro prima di uscirne. La mia scelta ricade tra due volumi, entrambi trattanti itinerari per un turismo alternativo e sostenibile, da affrontare in bici (il mio caso) o a piedi: "Italia coast to coast" (scheda) e "Il cammino di Santiago" (scheda e scheda).
      Avevo già affrontato percorsi tecnicamente impegnativi e di più giorni, ma mai così lunghi, per cui scelgo ragionevolmente per il primo.

      Tornato a casa, ripongo quel libro su uno scaffale. Nel momento in cui lo incastro tra gli altri, mi prometto che un giorno affronterò quel viaggio.
      Così, un'estate qualsiasi, in un momento difficile della mia vita - più difficile di altri, decido di chiudere col passato e di aprire una nuova stagione di quella vita. Decido che quel nuovo inizio deve coincidere con l'inizio di un viaggio. Riprendo il libro dallo scaffale, ormai impolverato, ci soffio sopra e decido che quel giorno è arrivato.

      Partito da Ancona, ho attraversato le Marche collina per collina (Treia, San Severino, Camerino); passando sull'Appennino umbro-marchigiano, sono entrato in Umbria (Nocera Umbra, Assisi, Foligno, Todi, Orvieto) per poi scendere nel Lazio (lago di Bolsena, Onano); da lì, passando per la Maremma, sono risalito fino in Toscana (Sorano, Pitigliano, Manciano, Capalbio), arrivando alla laguna di Orbetello. 540km in solitaria per 10.542 m di salita.

      Quello che segue è un piccolo racconto fotografico di quell'avventura, con brevi didascalie a margine.

      Inutile che ve lo dica: passando per Assisi, sono tornato in quella stessa libreria. E, dopo aver raccontato alla proprietaria la stessa storia che ora voi state leggendo, ho comprato l'altro libro. Anche qui con una promessa: l'anno prossimo, magari in primavera, anche per festeggiare quelli che saranno i miei (primi) trent'anni, là dove finiranno altre cose - della mia vita - e ne cominceranno di nuove.

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      La settimana

      La settimana XXI

      1) Oltre otto ragazzi su dieci accettano un tirocinio gratis, pur di cominciare a lavorare
      http://www.repubblica.it/economia/miojob/lavoro/2017/06/13/news/quasi_nove_ragazzi_su_dieci_accettano_un_tirocinio_gratis_pur_di_cominciare_a_lavorare-167974256/

      Ma i nuovi laureati dimostrano anche di avere - purtroppo, aggiungiamo - acquisito la mentalità per la quale pur di iniziare a lavorare, si può rinunciare a uno stipendio. La ricerca di Accenture definisce questo aspetto "flessibilità", ma nei fatti lo declina come la dichiarazione dell'83% dei ragazzi che "considera di accettare tirocinio non retribuito dopo la laurea in caso non sia disponibile un lavoro a pagamento". A questi si aggiunge un 82% del campione che "è disposto a trasferirsi per un'offerta di lavoro".

      2) Il ristorante a Tokyo dove ordini una cosa e te ne arriva un’altra
      http://www.tpi.it/gallery/ristorante-demenza-tokyo/

      Un ristorante a Tokyo, in Giappone, ha deciso di assumere camerieri affetti da demenz…

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