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Già da alcuni anni tra le attività riabilitative che svolgiamo presso la Struttura Riabilitativa Psichiatrica “Quadrifoglio” di Rosello, abbiamo intrapreso un percorso culturale e di formazione incentrato sul tema della legalità, rivolto a noi ospiti autori di reato. In questo progetto abbiamo studiato la nostra Costituzione e ci siamo soffermati molto sull’articolo 3, che ci ricorda che siamo tutti uguali, che tutti abbiamo gli stessi diritti, a prescindere dalle diversità. Attraverso ricerche, approfondimenti, documentari e docufilm abbiamo studiato questo tema, facendo anche un confronto tra ieri ed oggi. La nostra Direttrice, la Dottoressa Rita Staniscia, attraverso l’impiego di questa tematica, ci ha permesso di comprendere quanto sia necessario riscoprire un'identità collettiva, in un periodo storico così difficile, per ripartire e ricostruire insieme una società migliore. Questo lo possiamo fare solo se uniamo le nostre forze e troviamo dei punti di riferimento solidi, come lo sono per noi i magistrati Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, Rita Atria, Don Luigi Ciotti e tutti coloro che hanno dedicato la propria vita in difesa della legalità e dei fragili. Durante il nostro percorso avevamo già incontrato il tema delle mafie e della legalità, partecipando anche ad una mostra fotografica con gli scatti di Tony Gentile sui due magistrati e sulle stragi mafiose. Portiamo avanti questo Progetto con continuità da molto tempo, ed è questo un percorso molto utile soprattutto a quelli di noi che hanno commesso dei reati, per la prevenzione delle recidive. A seguito di quanto affrontato nei laboratori, abbiamo allestito una mostra fotografica dedicata ai Magistrati Falcone e Borsellino, che tratta il tema della legalità e della lotta alla mafia. La nostra Struttura Residenziale, il Quadrifoglio, situata all’interno della Riserva Regionale Abetina bianca di Rosello, è sui confini tra Abruzzo e Molise, e quando si lotta ai confini spesso ci si trova davanti a muri da dover abbattere. Ad arricchire questo progetto e a darci coraggio di continuare con questo percorso, è venuto a trovarci Don Luigi Ciotti, un personaggio di grande spessore che attualmente risulta essere il massimo esponente della lotta alle mafie e per la legalità, essendo anche il presidente dell’Associazione Libera contro le mafie. Incontrare Don Ciotti è stata un’occasione unica, in primo perché abbiamo approfondito il suo lungo impegno nei laboratori svolti in precedenza. Noi ragazzi lo conosciamo bene perché lo seguiamo costantemente. Siamo orgogliosi e proviamo tanta gratitudine per le lotte che porta avanti, in difesa dei fragili e per la legalità. Ci sentiamo parte delle sue lotte, perché ogni giorno, specialmente per noi ospiti autori di reato, viviamo sulla nostra pelle il cambiamento di questa società, la crisi dei valori, la perdita dell’umanità. In più, perché la nostra guida, la Dottoressa Rita Staniscia nostra Direttrice, è come lui, ci insegna quotidianamente gli stessi valori. A Don Ciotti abbiamo spiegato che il Quadrifoglio è una valida alternativa alle carceri e alle REMS.

Lui ha sempre difeso i fragili, come siamo noi in questo momento, e ha combattuto per cambiare questa società cercando delle valide alternative al Carcere, per dare agli emarginati una possibilità di reinserimento sociale, e noi ne siamo l’esempio concreto. Lo affermiamo con consapevolezza, perché siamo alternativi, innovativi, anche senza nessun sostegno, spesso ritrovandoci soli in questa battaglia. Il nostro percorso qui al Quadrifoglio non è solo incentrato sulla terapia farmacologica e sui laboratori, ma è un percorso di Rieducazione, di crescita Culturale, di Formazione. Per noi autori di reato, in una società piena di pregiudizio, sembra essere un obiettivo impossibile da raggiungere. Ma al Quadrifoglio ci prepariamo, attraverso la falegnameria, la cucina, la produzione opere artigianali, ad affrontare la società che ci aspetta, che è sempre più malata. Per questo abbiamo avviato un Progetto incentrato sui Valori, quegli stessi valori che stiamo lasciando scivolare nel dimenticatoio. Con questo Progetto stiamo lavorando su questo aspetto. Nelle opere artigianali che realizziamo, è spesso rappresentata una donna, che ha un volto diverso, imbevuto di forza, ambizioni e volontà di raggiungere obiettivi. Il carattere femminile infuso dell’opera illustra un essere umano che è orgoglioso, tenace e può portare cambiamenti positivi nella vita delle persone. Una donna che conserva la speranza e lotta per la pace. Nel percorso sui diritti umani abbiamo compreso che le guerre le fanno i potenti, le multinazionali, e non fanno bene a questo nostro mondo che ci è stato dato in prestito e dovremmo riconsegnarlo alle future generazioni migliore di prima. Abbiamo parlato con Don Ciotti anche dell’Olocausto a cui stiamo assistendo nel mediterraneo. Donne, bambini, fratelli, lasciati a morire. Ci siamo confrontati con Lui anche sui diritti della natura, che vanno difesi. Noi ospiti, nel nostro piccolo, ci occupiamo della difesa delle api, di tutela biodiversità. Custodiamo e Proteggiamo la natura di questo territorio. Per questo, la nostra Responsabile, ha avviato nuovi percorsi di accompagnamento al lavoro attraverso la formazione e attività occupazionali. Perché il lavoro è dignità umana, per tutti, anche per noi. In ultimo, abbiamo detto a Don Ciotti che la Struttura Quadrifoglio si impegna ad aiutare e sostenere non solo noi ospiti, ma svolge un costante lavoro professionale anche con le nostre famiglie, che sono fragili e che hanno bisogno di avere un sostegno concreto in vista di un nostro futuro reinserimento sociale.

In poche parole, abbiamo cercato di descrivergli chi siamo, qual è la nostra missione, l’alternativa che proponiamo, e abbiamo provato tanta emozione perché ha trovato il tempo di venire qui a conoscerci, ma soprattutto l’abbiamo invitiamo a tornare, come recita la nostra poesia che gli abbiamo dedicato di persona alla fine dell’incontro, “per conoscerci, ascoltarci, parlarci, sostenerci, restare”. Don Ciotti può darci la forza, il coraggio, la speranza, che questa alternativa che noi rappresentiamo possa abbattere tutti i muri, per una società più giusta e democratica.

L’incontro con Don Ciotti porta con sé un bagaglio emotivo che abbraccia tutto il lavoro svolto. Don Ciotti è un uomo umile, che ha risvegliato le coscienze, per far si che questa società possa fare un salto di qualità. Per noi che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Papa Francesco, incontrare Don Luigi Ciotti ci ha fatto sentire le stesse emozioni. Abbiamo compreso che quasi tutto dipende dalla nostra umanità. Don Luigi Ciotti ha dialogato apertamente con “noi”, ed è proprio su questo “noi” che vogliamo soffermarci. Come ci ha detto Lui: “non esiste un io, ma bensì un noi”.

 

I ragazzi del Quadrifoglio